Descrizione: scelta una lastra, la si fissa per mezzo del morsetto ad un supporto in modo da tenerla in posizione orizzontale. Successivamente si cosparge la superficie della lastra con della sabbia, in modo uniforme e non eccessivo. Si adopera l’archetto di violino per far vibrare la lastra in corrispondenza di un punto del bordo. Dopo aver continuato il movimento per una decina di secondi è possibile vedere che la sabbia sulla superficie si è spostata, dando luogo a figure diverse. Per vedere altre disposizioni della sabbia è possibile esercitare anche una pressione, per mezzo delle dita, agli angoli della piastra o nel mezzo dei suo lati. Questo esperimento fu usato nel 18esimo secolo da un fisico tedesco, Ernst Chladni, per studiare la vibrazione delle superfici rigide nell’ambito dell’acustica. Egli capì che alle frequenze naturali, di risonanza, sulle piastre si formavano delle onde stazionarie che portavano la sabbia a disporsi su zone fisse in cui la vibrazione era nulla, disegnando delle figure. Anche nei punti in cui veniva applicata una pressione (per esempio con il pollice), non vi era oscillazione, tali punti venivano detti nodali.